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Il progetto Smart Village finanziato dal GAL Fermano come best practice nell’ultimo numero della rivista RRN Magazine (Rivista della Rete Rurale Nazionale).

Ecco il testo dell’articolo a pagina 36-37 di RNN Magazine:

“Il progetto, finanziato con fondi messi a bando dal GAL Fermano, si è proposto di progettare e realizzare, attraverso tecnologie “intelligenti”, un sistema di servizi innovativi per il monitoraggio delle condizioni di salute delle persone anziane (over 75 anni), con particolare riguardo agli aspetti cardiologici.

Realizzato da un partenariato composto da Ambito Sociale XIX, Università Politecnica delle Marche, Impresa Vega Srl e tre cooperative sociali (Nuova Ricerca, Idea, Utopia), il progetto intende migliorare sia la qualità e quantità dei servizi socioassistenziali erogati sul territorio, che le condizioni di vita quotidiana di anziani e soggetti fragili residenti nel territorio collinare Fermano colpito dal sisma del 2016 (Ambient Assisted Living), stimolando nuove attività imprenditoriali nel settore.

Il progetto

Le attività progettuali prevedono una rilevazione costante delle condizioni cardiologiche del campione di utenti (100 anziani ca.) per diminuire il rischio di eventi acuti inaspettati e migliorare le abitudini capaci di incidere sulla salute del cuore.

Una prima fase ha previsto lo studio e la progettazione del modello di servizio HEART CARE e delle tecnologie da sviluppare, del protocollo di validazione economico-prestazionale del servizio, delle necessarie tecnologie hardware e software e della scelta degli hub e del campione di utenti.
Alla fase di sensibilizzazione, formazione e animazione territoriale è seguito lo sviluppo del “Dispositivo Sociale di Proattività della persona fragile” e delle tecnologie a supporto (modulo software per la gestione logistica; integrazione di tecnologie di rilevazione dei parametri e interfacciamento con la piattaforma di telemedicina; organizzazione dell’interfacciamento con Cardio On Line Europe e degli hub; sviluppo del sistema formativo game-based).

Si è proceduto poi alla sperimentazione sul campo del modello definito, all’analisi dei dati e della risposta di utenti e stakeholders e alla misurazione dei benefici prestazionali ed economici. Infine, contestualmente alla disseminazione e divulgazione del modello proposto sul territorio, sono state organizzate azioni di follow-up di tipo medico e imprenditoriale.

Il risultato principale del progetto poggia su un capillare lavoro di animazione territoriale e consiste nell’avvio di nuovo servizio sociosanitario sul territorio, che parte dalla prevenzione dei rischi cardiovascolari tramite una strategia che combina formazione degli utenti e monitoraggio strumentale dei parametri cardiaci diretti e secondari (pressione, glicemia, ecc.). Il modello di servizio prevede una programmazione personalizzata degli interventi di check, monitoraggio e formazione.”

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